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25 settembre 2007 - Ciao a tutti, in questa sezione del sito verrà descritta la mia esperienza di costruzione di un modello di barca a vela radiocomandata. Premetto che non sono un esperto in questo campo e, anche se come hobby il modellismo dinamico mi è sempre piaciuto, non mi sono mai cimentato in questo tipo di attività.
L'idea di costruire un modellino di barca a vela mi è venuta in seguito alla curiosità suscitata dalle gare di America's Cup di questa estate che, sebbene dal punto di vista agonistico non mi abbiano entusiasmato più di tanto (meglio la formula 1! :p), da bravo ingegnere mi sono subito appassionato ai meccanismi che permettono alle imbarcazioni di spostarsi ovunque, anche navigando contro vento. Da veloci ricerche in internet mi sono documentato sulla teoria utilizzata per descrivere il modello di navigazione a vela, costituito essenzialmente da scafo, timone, vela, acqua e vento. Ho anche realizzato un mini simulatore bidimensionale che tiene conto della forza esercitata sulla vela dal vento in base all'incidenza di quest'ultima, e del movimento dello scafo in acqua. Dopodichè ho scoperto sempre in internet la disponibilità di piani di costruzione di barche (vere!) alcuni dei quali liberamente scaricabili, soprattutto le raccolte di piani di vecchie barche degli anni 50 o giù di lì. Ne ho scelta una dalla linea carina, chiamata Bonnie, e così ho cominciato a riprodurre il battello al computer seguendo le istruzioni riportate nella documentazione scaricata. Non tutto è risultato subito chiaro, e per dirla tutta credo che ci siano delle imprecisioni che portano a delle incongruenze costruttive a cui ho dovuto ovviare. Comunque per ora il modello disegnato al computer è costituito dal'intelaiatura della barca (ordinate, chiglia, ruota di prua), dalla cassa per la deriva, e parte del fasciame dello scafo.

L'aver realizzato il modello 3d mi ha aiutato molto a capire come vanno incastrati i vari pezzi, quindi mi sono recato al brico center a comprare un primo stock di materiale, essenzialmente listelli di compensato di varie dimensioni e un foglio di compensato più largo da 2 mm di spessore. Naturalmente ho dovuto arrangiarmi con quello che c'era ma bene o male finora ho trovato tutto delle dimensioni corrette, ovviamente il materiale non è impermeabile come dovrebbe ma conto di applicare i giusti rivestimenti una volta realizzato lo scafo, trattasi quindi di impregnare il legno con resina epossidica e/o dare qualche mano di flatting dentro e fuori.. cose del genere insomma, magari a tempo debito farò prima qualche prova su pezzi di legno sfusi per provarne l'efficacia.

E ora rechiamoci in officina...

Il primo passo è stato il taglio dei listelli da 3x7 mm che costituiscono le ordinate del telaio, per fare un lavoro preciso ho stampato in scala 1:10 (cioè la scala con cui ho deciso di realizzare il modello) le geometrie e riportato le linee di taglio con una matita.. e poi via di seghetto! Una lima, anzi una mola elettrica mi ha aiutato a rifinire il lavoro, occhio alle dita, alle schegge e alla polvere quando si fanno queste operazioni! Il telaio dello specchio di poppa è stato ricavato da listelli di dimesione 2x8 mm.



Con del super-attack ho incollato una coppia di listelli da 5x5 mm e una coppia da 10x10 mm in modo da formare due listelli unici di spessore doppio, rispettivamente 5x10 e 10x20 mm, da cui verranno ricavati il bracciolo dello specchio di poppa e le tre parti che compongono la ruota di prua. Questa operazione si è resa necessaria perchè al brico non c'erano i listelli di dimensione appropriata. Da una parte di foglio di compensato da 2 mm ho ricavato le squadre e lo specchio di poppa.



Il passaggio successivo è stato incollare i vari frames sempre grazie al super attack. Probabilmente la colla epossidica avrebbe reso meglio ma il tempo di asciugatura è lungo, in confronto il super-attack agisce immediatamente. Mi riservo comunque la facolta di passare tutte le giunture con la colla epossidica in un secondo momento. Notare che durante il taglio i vari pezzi sono stati numerati con la matita, pena una gran confusione nel ritrovare in seguito i pezzi giusti per l'assemblaggio.



E' giunto quindi il momento di realizzare un componente "difficile", la ruota di prua! Stampati in scala i profili dei 3 pezzi, sono stati riportati a matita sul listello da 10x20 mm precedentemente preparato, e quindi sagomati con seghetto e mola, almeno per quanto riguarda i bordi esterni. Il tutto è stato incollato con la colla epox. Per realizzare gli incavi in cui dovranno incastrarsi insellature e fasciame ho invece usato un trapano con fresetta e la lima, la colla ha tenuto bene e anche in seguito ai violenti colpi ricevuti non ha dato segni di cedimento... alla fine il risultato è molto impreciso ma dovrebbe funzionare e conto di ripristinare le parti fresate troppo con la polivalente colla epossidica.



Dopo aver preparato abbastanza velocemente i listelli che costituiscono chiglia e paramezzale opportunamente sagomati, compresa la fessura per la deriva, sono passato alla costrizione del supporto che sosterrà lo scafo, capovolto. Il supporto è stato realizzato con economici listelli di balsa da 5x15 mm tenuti insieme da altrettanto economica colla vinilica, inutile in questo caso sprecare i ben più costosi super-attack e resina epox. Nella foto vedete il supporto con i frames già posizionati.



2 ottobre 2007 - Il lavoro procede abbastanza spedito, il paramezzale è stato incollato alle ordinate così come la ruota di prua, quindi lo specchio di poppa è stato incollato al paramezzale. Per quanto riguarda le insellature, i punti del telaio dove queste appoggiano sono stati rifiniti in modo da accoglierne la curvatura. Infine la chiglia è stata incollata sul paramezzale.







Parallelamente ho preparato la deriva, costituita da una lastra di acciaio inox di 1.5 mm di spessore. La forma è stata ottenuta con un po' di fatica mediante limatura, quindi ho praticato il foro per il successivo fissaggio nella cassa. I pezzi della cassa sono stati tagliati dal foglio di compensato da 2 mm e dai listelli 3x7 mm e, almeno per la parte interna, sono stati pennellati con l'impregnante, il quale è stato letteralmente bevuto dal legno! La mano di impregnante deve essere stesa prima di incollare i pezzi della cassa tra loro altrimenti la parte interna risulta difficilmente raggiungibile.



10 ottobre 2007 - Completato il telaio, è giunto il momento di preparare il fasciame. In realtà questo è costituito da singoli pannelli, 2 laterali (1 mm di spessore) e 2 inferiori (1.5 mm). La forma dei pannelli è stata ottenuta segnando i punti su un foglio di carta posizionato sul telaio, e trasportata sui fogli di compensato aggiungendo un adeguato margine.
Come da istruzioni, sono stati incollati prima i pannelli laterali, tenuti in posizione con l'aiuto di un nutrito numero di mollette da bucato, con successiva rifinitura del lato inferiore, cioè quello corrispondente all'insellatura che forma lo spigolo dello scafo.
Per la posa dei pannelli inferiori, l'operazione si dimostrata un po' più complicata perchè stavolta non era possibile tenerli fermi con le mollette, quindi ho deciso di ricorrere al superattack, limitando l'uso della colla epossidica all'insellatura e al paramezzale. I pannelli sono stati perciò incollati man mano alle ordinate partendo da poppa e procedendo verso prua, con il superattack per un'asciugatura rapida. La parte più avanzata, quella che si innesta nella ruota di prua, deve subire una torsione molto elevata quindi per tenerala in posizione sono state usate delle fascette autobloccanti, tipo quelle usate dagli elettricisti.





Cassa della deriva...



Rifinitura scafo...



Cassa in posizione...





Giù la deriva...



24 febbraio 2008 - Durante la pausa invernale ho aggiunto l'intelaiatura del ponte. Prima di chiuderla bisogna stare attenti a realizzare tutte le parti che si trovano all'interno altrimenti dopo non sarà più possibile accedervi. Per permettere comunque una più comoda manutenzione sto pensando di rendere la cabina smontabile in qualche modo, ma di questo me ne occuperò a tempo debito.




A questo punto si può iniziare ad inserire i meccanismi per il controllo del modello, questi devono essere per forza progettati da zero perchè la documentazione della barca reale non li prevede. Ho cominciato con il timone, e i supporti per il servo che lo controlla.






14 luglio 2008 - Nonostante non abbia più aggiornato il sito, la costruzione del battello è proseguita.
Ho inserito il supporto per il servo che controlla la scotta, il servo stesso e i leveraggi.
Ho realizzato l'albero, il boma con relativo snodo, le traverse, e la vela. Ho costruito l'intelaiatura della cabina, e rivestita con i relativi pannelli, opportunamente sagomati e con l'apertura per gli oblò, coperti con pezzi di plexiglass.
Il soffitto della cabina è smontabile in modo da poter accedere all'interno e poter lavorare sui componenti interni, cioè la ricetrasmittente, il servo-scotta, le batterie.
Dopo aver assemblato tutte queste parti, il modello sembra ben bilanciato, almeno da un punto di vista idrostatico. Con la randa tutta lascata (di traverso rispetto allo scafo) questo si mentiene in perfettamente in equilibrio.
Ho anche fatto un primo test di navigazione e con la poca brezza che si è manifestata sono riuscito a fare qualche giro... con la raffica giusta è stata raggiunta anche una certa velocità!
Fatto questo ho aggiunto qualche dettaglio, più estetico che funzionale, come gli agganci sullo scafo a cui andrà legato il vario cordame (in filo di nylon).
Infine, ho iniziato la fase di verniciatura, che dovrebbe concludere il lavoro. Ecco qualche foto che mostra lo scafo in tutto il suo... ehm ehm... splendore (ma manca ancora la seconda mano)











...continua...

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